Stress e lavoro
In base ad una indagine recente, condotta su campione, relativa ai 15 Stati membri dell’Unione Europea che comprendeva una popolazione di circa 147 milioni di lavoratori, si è rilevato che il 30% soffre di dolore alla colonna, il 28% di stress, il 20% di affaticamento cronico, il 17% di dolori muscolari, il 13% di cefalea. Dalla stessa ricerca è emerso che oltre la metà svolge un’attività lavorativa a ritmi serrati e con tempi molto pressanti, più di 1/3 non è in grado di influire sulle mansioni loro assegnate e più di ¼ non ha la possibilità di determinare i propri ritmi lavorativi. Una grande parte lamenta, inoltre, lavori monotoni, senza possibilità di rotazione nelle mansioni, una quantità eccessiva di lavoro, la mancanza di soddisfazione lavorativa, una responsabilità eccessiva, la mancanza di una chiara descrizione del lavoro da svolgere o di una linea gerarchica, la mancanza di apprezzamento, ricompensa o gratificazione, la non disponibilità a collaborare da parte di superiori, colleghi o subordinati.
In molte condizioni lo stress origina da un sovraccarico di lavoro, in altri dall’incapacità di staccarsi dal lavoro, mentre per altri può provocare fenomeni di esaurimento o burnout, soprattutto per chi pratica professioni assistenziali con un alto carico psico-emozionale.
All’opposto lo stress può derivare anche da una condizione di sottocarico, come per i disoccupati.
Metodi anti-stress
Bagno giapponese (Furo)
Espressione della filosofia zen secondo cui la completa armonia interiore può essere raggiunta attraverso la cura fisica della persona. Si procede con una preliminare doccia accurata di pulizia. Quindi si rimane seduti al bordo della vasca percependo l’effetto di carezza del calore che stimola e rasserena. Si continua con l’immersione meditativa in acqua ben calda (38-39°C). Per ridurre la tensione muscolare e tonificare la pelle può essere utile mettere nella vasca e far macerare un limone o un cedro dopo averlo tagliato in due.
Bagno indiano (Swedana)
Bagno indiano della tradizione ayurvedica dotato di proprietà purificante, stimolante e rivitalizzante. Deve essere preceduto da un massaggio con olio vegetale che restituisce elasticità alla pelle. Per facilitare l’azione idratante e detossificante del vapore ci si adagia nella vasca vuota e si stende un telo di spugna ben strizzato dopo averlo bagnato in acqua calda. L’operazione va ripetuta per almeno tre volte, quando si raffredda. Si consiglia di frizionare con movimenti circolari l’olio sulla fronte, usando il dito indice e medio.
Bagno russo (Banja)
Considerato da Tolstoj come il piacere più grande dopo l’amore, il banja evoca l’atmosfera delle foreste russe grazie al caldo prodotto facendo scorrere acqua aromatizzata con essenze naturali di abete bianco, betulla ed eucalipto, fatta scorrere su sassi roventi. Infine si termina il bagno passando su tutto il corpo un cubetto di ghiaccio e sferzando la pelle leggermente con una scopetta ottenuta da fibre di betulla, il ‘vemiki’. Si può ottenere lo stesso effetto di stimolo della circolazione locale con una pezzuola bagnata.
Bagno turco (Hammam)
L’hammam è l’interpretazione orientale della pratica dei bagni romani. Si apre il rubinetto dell’acqua calda al massimo fino al giusto livello, mentre si rimane nudi al bordo della vasca. Una volta che l’acqua è diventata tiepida ci si immerge e si friziona il corpo utilizzando un guanto esfoliante. Quindi ci si risciacqua versando acqua da una ciotola. Vengono sfruttati soprattutto gli effetti del vapore che facilita l’eliminazione di impurità e tossine, attiva la circolazione provocando un piacevole senso di abbandono ed una pelle vellutata.