Cosa sono e che funzione hanno gli ormoni dello stress?
Evitare o fuggire da situazioni negative capaci di minacciare l’integrità dell’individuo, rappresenta un comportamento adattivo molto utile in termini di sopravivenza della specie. Tutti gli organismi di ogni specie tendono alla sopravvivenza, cioè a salvaguardare la vita. La reazione allo stress è una risposta difensiva finalizzata a potenziare le capacità di sopravvivenza. Una minaccia ambientale attiva una condizione di allarme che consente di affrontare il pericolo o fuggire da esso. La reazione comporta un aumento dello stato di vigilanza ed una variazione della tensione a livello dei muscoli. La scarica di adrenalina e di ormoni dello stress ha rappresentato dunque la reazione generale aspecifica che ha consentito, nel corso dell’evoluzione, la sopravvivenza e la possibilità di contrastare i pericoli ambientali da parte delle varie specie presenti sulla terra.
Gli ormoni che si liberano in condizioni di stress comprendono essenzialmente le catecolamine ed il cortisolo. Le prime sono liberate nella fase di allarme, mentre il secondo è prodotto quando le condizioni di stress sono persistenti.
Le catecolamine intervengono nella fase di allarme e comprendono l’adrenalina e la noradrenalina. Sono responsabili dell’insieme delle modificazioni che costituiscono la ‘reazione di emergenza’. Il loro effetto si esaurisce progressivamente quando viene attivato il sistema nervoso parasimpatico che si oppone alla sua controparte del sistema simpatico.
Il cortisolo è un ormone prodotto dalla parte corticale delle ghiandole surrenali. La sua produzione è sotto il controllo dell’ipofisi, per mezzo dell’ACTH ed ha un picco di secrezione nel sangue verso le ore 8 e le 15. E’ molto sensibile alle situazioni stressanti. Valori stabilmente elevati di cortisolo sono considerati come espressione di stress cronico ed è un elemento favorente l’usura e il danneggiamento delle strutture dell’organismo.